Le canzoni del 1967

De Andrè, il binomio Guccini/Nomadi e l’ultimo Tenco (“Se stasera sono qui” uscì postuma) portano in alto la bandiera della canzone d’autore italiana, in un anno ricchissimo di spunti e idee nuove.

I Beatles realizzano con “Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band” uno degli album più influenti della storia, che contiene, tra le altre perle, “A day in the life”, rara combinazione di due canzoni di Lennon e McCartney che si fondono in una.

Ancora più in là si spinge Brian Wilson, che compone una memorabile mini-sinfonia rock in ricerca delle “buone vibrazioni”.

Anche il Canada entra nella geografia del rock, e lascerà un segno soprattutto nel settore dei cantautori. L’apripista è Leonard Cohen, che con “Suzanne” fa conoscere al mondo il suo stile sussurrato, intimista e ipnotico.

Dalla inesauribile fucina del Blues escono due filoni molto diversi tra loro: quello dei Doors, molto vicini alla tradizione ma allo stesso tempo innovativi grazie alla travolgente ed enigmatica personalità di Jim Morrison, colui che lancia uno degli slogan che caratterizzano un’era ”We want the world and we want it now”; poi c’è il il progetto Pink Floyd, che invece si avventurano in territori inesplorati sulla scia luminosa di un pazzo diamante (così lo chiamarono i suoi amici anni dopo) che già l’anno successivo sarà uscito di scena. Syd Barrett lancia in orbita i Pink Floyd e la musica psichedelica per poi essere riassorbito nell’inestricabile labirinto della sua mente.

La musica pop sta crescendo e comincia addirittura a confrontarsi con la musica colta: in “A whiter shade of pale” rivive la sempiterna melodia dell’Aria sulla quarta corda di Bach, con esiti per niente sacrileghi.

In questa stratosfera, al di sopra delle perturbazioni temporali, troviamo sia il soul trascinante di “Can’t take my eyes off of you”, sia “What a wonderful world”, indimenticabile tributo alla bellezza del nostro mondo, cantato proprio negli anni nei quali questo mondo stava esplodendo.


Bocca di rosa – Fabrizio De André

Dio è morto – Francesco Guccini / I Nomadi recensione

La banda – Mina

Ragazzo triste – Patty Pravo

Se stasera sono qui – Luigi Tenco recensione


Good vibrations – The Beach Boys recensione

A day in the life – The Beatles recensione

Strawberry fields forever – The Beatles recensione

Suzanne – Leonard Cohen recensione

Light my fire – The Doors recensione

Arnold Layne – Pink Floyd

A whiter shade of pale – Procol Harum recensione

Let’s spend the night together – The Rolling Stones

Respect – Aretha Franklin recensione

Can’t take my eyes off you – Frankie Valli recensione

What a wonderful world – Louis Armstrong recensione

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