Iosonouncane, 2015
dall’album Die
Colui che si definisce un cane si chiama Jacopo Incani, viene dalla Sardegna e rappresenta uno dei vertici della canzone italiana in questo inizio del 21mo secolo.
Ha la verve dell’innovatore, dell’artista inquieto che va alla ricerca di nuove forme di espressione, e questa canzone ha la freschezza di un pensiero giovane su strofe che si muovono dal tradizionale allo sperimentale, con creatività.
Il testo ha un’impronta esistenzialista: un uomo di fronte al mare a cogliere e a far propri tutti i movimenti presenti, come il vento e il suo effetto sugli alberi, le onde e le vele, il sapore di sale e gli stormi, mentre la stasi e la solidità sono quelle della donna sulla riva del mare, a prendere il sole.
L’autore esprime la sua sete di vita di fronte alle incognite della natura, con i venti che possono portare una tempesta, mentre il corpo aspira alla pace: “sulla riva cadrò / sulla riva sei tu, / per stendermi al sole”.
In fin dei conti, qui si canta dell’eterno desiderio di felicità dell’uomo.