I “mitici anni 60” entrano nel vivo con il viaggio dei Beatles negli Stati Uniti: la beatlemania diventa un fenomeno planetario e allo stesso tempo inaugura la cd. British Invasion, con la quale il baricentro musicale e mediatico si sposterà verso la Gran Bretagna.
In Italia fa l’ingresso tra i big Gianni Morandi, che a 20 anni raggiunge già la sua maturità artistica con “In ginocchio da te”. Lo accolgono nell’olimpo Mina e Celentano, mentre Nico Fidenco contribuisce al successo di un genere, quello delle canzoni balneari, che ancora oggi arriva puntuale a vivacizzare la vita di spiaggia con motivetti spensierati e tormentoni. Pochi però entusiasmanti come “Con te sulla spiaggia”.
I Beatles riempiono gli stadi americani, e ovunque il protagonista è il frastuono di voci dei ragazzi in delirio. Un successo mai visto, ma che entro poco tempo spingerà “the Fab Four” ad abbandonare per sempre le scene per dedicarsi al lavoro in studio.
Il fenomeno musicale sta cambiando pelle, e già da questi anni Sessanta la sala di incisione assume un ruolo centrale insieme ai suoi stregoni: gli ingegneri del suono.
Spira un po’ ovunque un’aria di creatività, di giovinezza, con la sensazione di stare sull’onda di un rapido cambiamento. Bob Dylan esprime il concetto in chiave folk con “The times they are a-changin’” mentre i Rolling Stones attingono alle loro radici naturali del blues per cantare l’inno alla giovinezza “Time is on my side”. Come la prima produzione degli Stones si tratta ancora di una cover, la ditta Jagger-Richards sta concludendo l’apprendistato.
Altra cover passata alla storia è “The House of the rising sun”. In realtà è il rifacimento di un brano dell’800 che dipinge con cupa solennità e sguardo puritano, chiuso alla speranza, l’atmosfera di una casa dove si esercita il mestiere più antico del mondo.
A questo punto il pensiero corre spontaneo a Julia Roberts e al suo celebre personaggio in “Pretty Woman” che tra le altre cose ebbe il merito di ricordare al mondo la bellezza dell’omonima canzone di Roy Orbison. In alto, molto più in alto, volava in quegli anni John Coltrane, che con “A love supreme” realizzò la sua opera matura, in sintonia con una profonda esperienza mistica.
Il problema più importante – Adriano Celentano
Con te sulla spiaggia – Nico Fidenco
È l’uomo per me – Mina
In ginocchio da te – Gianni Morandi
Time is on my side – Rolling Stones recensione
The times they are a-changin’ – Bob Dylan recensione
Supercalifragilisticexpialidocious – Julie Andrews
The House of the rising sun – The Animals recensione
Can’t buy me love – The Beatles
She loves you – The Beatles recensione
Everybody needs somebody to love – Solomon Burke recensione
You really got me – The Kinks recensione
Oh, pretty woman – Roy Orbison recensione
A love supreme – John Coltrane