Le canzoni del 1957

Il rock’n’roll in Italia è ancora in fase di gestazione, forse perché i suoi interpreti (e il suo pubblico) sono ancora troppo giovani, e quindi la scena musicale è ancora dominata da canzoni che tra pochi anni verranno considerate vecchissime, obsolete.

L’asse di riferimento è sempre quello Napoli-Roma, dove sono consolidate da secoli una scuola di autori e una tradizione di rassegne canore. Un anno dopo Sanremo, nel 1952, è nato il Festival del Canzone napoletana – che durerà un sessantina di anni – mentre a Roma fin dalla fine dell’Ottocento era sorta l’abitudine di presentare canzoni e stornelli nell’ambito della popolare Festa di San Giovanni.

Nonostante il rock’n’roll, la canzone melodica continua a mietere successi anche in America, come dimostrano “Love letters in the sand” di Pat Boone, “You send me” di Sam Cooke e l’esplosione del teenager Paul Anka. La sua “Diana“ è la canzone dell’anno.

Si sta consolidando il binomio “brani svelti – lenti” che caratterizzerà qualunque evento danzante per molti decenni. Quest’anno il movimento è assicurato da Elvis Presley, Buddy Holly e Jerry Lee Lewis, ma una parola in più merita “Wake up Little Susie” degli Everly Brothers, che ha un suono anticipatore dell’epoca beat. La miccia è ormai accesa…

Al di fuori dei confini del concetto di “canzone” non si può trascurare quel jazz che sta vivendo la sua epoca d’oro, con musicisti che adesso definiamo leggendari. Dopo la morte di Charlie Parker, il sassofonista di riferimento è John Coltrane, che durerà ancora una decina d’anni.


Torero – Renato Carosone

Lazzarella – Aurelio Fierro

Venticello de Roma – Renato Rascel

Granada – Claudio Villa


Diana – Paul Anka recensione

You are my destiny – Paul Anka

Banana boat – Harry Belafonte recensione

Love letters in the sand – Pat Boone

You send me – Sam Cooke recensione

Wake up Little Susie – Everly Brothers

Not fade away – Buddy Holly recensione

Great balls of fire – Jerry Lee Lewis recensione

Jailhouse Rock – Elvis Presley recensione

Blue Train – John Coltrane

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