Great balls of fire

Jerry Lee Lewis, 1957


Musica sfrenata eseguita da un cantante sfrenato, destinata a gente che si vuole sfrenare.

La definizione può essere applicata a tutto il rock’n’roll, che in quegli anni diffuse nel mondo vampate di fuoco (balls of fire) che accesero intere generazioni con uno spirito carico di entusiasmo, fiducia nel futuro, voglia di vivere a 100 all’ora.

Jerry Lee Lewis andò oltre i limiti di velocità sia sul palco che nella vita privata, dove collezionò sette mogli: la prima troppo “anziana” (aveva 17 anni) per lui che ne aveva 14, e tempo dopo ripristinò gli equilibri sposando una tredicenne.

Il fatto che colpisce nella sua storia è che con una conduzione di vita off limits è tuttora tra noi, e nel ventunesimo secolo ha calcato ancora le scene. Un fisico fenomenale, evidentemente.

La canzone segue i canoni del rock’n’roll: musicalmente ha natura sussultoria, e nei testi si ispira ad eventi amorosi e conseguenti fiamme che avviluppano il cantante e il pubblico che lo ascolta.

Perché questo genere è così carico di vitalità che va vissuto dal vivo.

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