Burning down the house

Talking Heads, 1983
dall’album Speaking in tongues


Anni Ottanta, epoca della new wave, un rock che vuole essere innovativo e giovanile. L’interpretazione di un gruppo particolarmente creativo aggiunge anche il funk tra gli ingredienti del pezzo.

I Talking Heads si mettono a suonare un’idea funk in una jam session e da lì verranno aggiunti arrangiamenti e testi, che inizialmente erano non sense.

Le parole iniziali sono rimaste nel titolo, ispirando un’atmosfera incandescente, con questo combattimento con il fuoco che accende la vita e le dà tono.

Il ritmo è cadenzato e disegna una esistenza combattiva, simboleggiata dal fuoco e rivolta a una quotidianità che richiede impegno, lotta dura per superare gli ostacoli.

Il quid dei Talking Heads è una costruzione inedita, molto ritmata ma soprattutto sorprendente, perché spiazza l’ascoltatore, lo sorprende con trovate inattese, un po’ come l’immagine disegnata all’inizio del brano: “sono un ragazzo ordinario … che sta bruciando la casa”.

Testo

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