No surprises

Radiohead, 1997
dall’album Ok Computer


La tristezza è un sentimento da sempre presente nell’uomo, ma che trova particolari espressioni nella nostra epoca.

Lo dimostra uno dei gruppi di spicco degli anni a cavallo tra i due secoli.

L’arpeggio fiabesco che introduce il brano sembra invitare in un mondo sognante, ma presto si avverte il peso della lotta contro l’apatia e la depressione, finalizzata a una vita semplice e soddisfacente.

La vita, il mondo che ci circondano, non trasmettono entusiasmo e fiducia, ed il cuore è “pieno come una discarica” ci canta all’inizio Thom Yorke.

Il video ufficiale descrive questa angoscia esistenziale raffigurando il cantante immerso in un recipiente dove l’acqua cresce progressivamente e lo sommerge.

Non è la fine, come può sembrare, perché a un certo punto l’acqua ridiscende e l’uomo torna a respirare, e a lanciare il suo slogan: “no alarms and no surprises” che rappresenta l’orizzonte della sua vita.

Che non ci siano allarmi e neanche sorprese: questa è l’ambizione di un uomo in un’epoca difficile.

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