Amy Winehouse, 2006
dall’album Back to black
La musica ha spesso la capacità magica di mutare la realtà e trasformarla in un un qualcosa di diverso: se l’argomento è drammatico può diventare piacevole e distensivo.
La canzone è un gradevole pezzo tra il soul e il rhythm & blues, e tratta un tema molto personale. Amy Winehouse lo dice fin dall’inizio senza giri di parole: “Hanno provato a farmi entrare in riabilitazione ma ho detto no, no, no”.
Noi ascoltiamo con piacere questa musica dal tono leggero, un po’ autoironico, e la piacevolezza che ci coinvolge tende a trascinare senza più pensare al dramma che c’è sotto. Conoscendo poi come è andata a finire la vita di questa artista, la tristezza prende però il sopravvento.
Lei si sente in linea con altri colleghi che hanno sofferto nella loro vita, e cita Ray Charles, a lungo eroinomane, e Donny Hathaway, morto suicida dopo anni di depressione.
Il testo è molto lineare e si capisce bene il sentimento di Amy, che ha bisogno di relazioni umane più di interventi sanitari: “Io non voglio bere mai più / Ho solo bisogno di un amico”.
La sua vita ha forse fallito su questo aspetto, e la mancanza di un autentico amore l’ha portata al tragico epilogo.