Le canzoni del 1958

Carosone arriva all’apice della sua fama, ma l’anno successivo si ritirerà dalle scene per ragioni personali, lasciando tutti sconcertati. La sua musica, moderna e molto creativa perché riusciva ad amalgamare jazz, swing, boogie woogie con lo stile e lo spirito mediterraneo, con l’esplosione del rock rimarrà confinata al pubblico adulto.

I ragazzi si faranno invece trascinare da ritmi più aggressivi, elettrizzati dalle chitarre elettriche e dal loro travolgente impatto sonoro.

Un esempio di questo fenomeno è il celeberrimo attacco di Johnny B. Goode, che insieme a “Rock around the clock” rimane nell’immaginario collettivo come simbolo del rock’n’roll.

Da segnalare inoltre un evergreen (“Magic moments”), due brani all’insegna della intrigante sensualità (“Fever” e “My baby just cares for me”) e una hit internazionale proveniente (evento raro) dal mondo country: “Tom Dooley”. Lo stile-Elvis ha fatto scuola e lo vediamo qui replicato in Eddie Cochran che canta “Cmon everybody”.

Altro brano passato alla storia è “La Bamba”, che a proposito di “canzoni-manifesto” rappresenta un felice esempio di assimilazione tra le sonorità rock e quelle latinoamericane. Il cantante Ritchie Valens è un giovanissimo rocker di origini messicane. La sua scintillante carriera si concluderà l’anno dopo con un tragico incidente aereo, nella quale perderà la vita anche un altro astro nascente: Buddy Holly, 23 anni. Ritchie Valens ne aveva 18. Forse la prima tragedia del rock.


Eri piccola così – Fred Buscaglione recensione

Pigliate ‘na pastiglia – Renato Carosone

O’ Sarracino – Renato Carosone

Come prima – Tony Dallara

Piccolissima serenata – Teddy Reno recensione


Johnny B. Goode – Chuck Berry recensione

Tequila – The Champs recensione

C’mon everybody – Eddie Cochran

Magic moments – Perry Como recensione

All I have to do is dream – Everly Brothers recensione

Tom Dooley – The Kingston Trio recensione

Fever – Peggy Lee recensione

My baby just cares for me – Nina Simone recensione

Move it – Cliff Richard

La Bamba – Ritchie Valens recensione

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