Tom Dooley

Kingston Trio 1958


North Carolina, 19mo secolo. Un fatto di cronaca che fece scalpore, e rimase nella memoria collettiva anche grazie alla musica. Una donna era stata brutalmente uccisa e il suo promesso sposo venne accusato del delitto.

Tom Dula (diventato per tutti Dooley) venne condannato e impiccato, come ripete in continuazione il coro: “Hang down your head”, che contempla il momento topico dell’esecuzione, cioè la morte, con il capo inclinato verso il basso in segno di sconfitta.

Il fascino della cronaca nera è un mistero della mente umana, diffuso nel tempo con le diverse modalità offerte dai media e dalla tecnologia, e in quei tempi veniva accentuato dal rito delle esecuzioni, sul quale si concentra la canzone.

Sul piano musicale ci troviamo nel filone della riscoperta del folk e delle radici culturali americane; il Kingston Trio elabora un brano di qualche decennio prima e lo lancia nelle classifiche con un arrangiamento misurato e uno spirito partecipe del momento grave.

Sembra che il folk e il gospel si uniscano nel corteo che accompagna Tom Dooley alla forca e il coro rappresenta la comunità che celebra la giustizia e allo stesso tempo la morte di un uomo.

In Italia, anche in quegli anni, sarebbe stato impossibile concepire una canzone del genere, mentre negli Stati Uniti la pena di morte faceva parte del dna di un popolo.

Secondario è il fatto che Tom Dula dichiarò fino all’ultimo di essere innocente.

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