Ghosts

Japan, 1981
dall’album Tin Drum


Gli anni Ottanta proseguono il tentativo di innovare la musica ma con modalità diverse rispetto ai decenni precedenti.

Se in passato si creavano degli stili e dei movimenti collettivi (ad es. beat, progressive), adesso il percorso è diventato soggettivo, e sotto il nome generico di New Wave si celano percorsi individuali.

David Sylvian era con i suoi Japan un punto di riferimento per chi amava il fascino del mistero e della sala trucco, la musica ammaliante ed evocativa, intellettuale ed estetica.

L’approccio personalistico si accentua in questa canzone, dove Sylvian racconta i fantasmi dell’esistenza, quelli che appaiono con il calar della sera per mettere in circolazione dubbi e timori e far crollare le certezze della quotidianità e l’autostima di chi era convinto di aver raggiunto dei traguardi.

“Proprio quando pensavo di non poter essere fermato / quando era arrivata la mia occasione di essere re / i fantasmi della mia vita / soffiavano più ferocemente del vento”. Sono pensieri accompagnati da una musica minimalista, scarna e ipnotica, tutta al servizio della voce profonda del leader e del racconto dei suoi fantasmi.

Non c’è spazio per variazioni sul tema; la fantasia è tutta concentrata sulla creazione di un pattern notturno che cattura l’attenzione e tende a coinvolgere l’ascoltatore nell’atmosfera disegnata dai Japan.

Testo

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