What’s love got to do it

Tina Turner 1984
dall’album Private dancer


Il suono patinato in stile anni Ottanta non deve fuorviarci. Quella che abbiamo di fronte è un’interprete “tutta naturale”; è sulla breccia da parecchio tempo, ha raffinato lo stile, ha aggiornato il look e adesso sfoggia un acconciatura da gallo cedrone, ma sostanzialmente Tina è sempre quell’animale da palcoscenico che attira pubblico per il suo approccio diretto, carico di passione ed energia inesauribile.

Una donna che spende se stessa nella musica e nello spettacolo senza risparmiare una stilla di energia, tant’è che i suoi dischi live sono preferibili a quelli da studio.

Questa canzone è una prova di maturità artistica: c’è eleganza nel suono e nell’arrangiamento, c’è equilibrio tra la naturale passionalità di Tina e la sua interpretazione misurata, e nelle parole c’è un animo levigato da molteplici esperienze, che parla d’amore ma con un distacco che evidentemente nasce dalle esperienze vissute: “Cosa è l’amore se non un emozione di seconda mano?” canta Tina Turner, che nel ritornello prosegue con le domande che la vita porta a galla, fino alla questione finale, quella definitiva – “Che cos’è l’amore?” – con la quale si conclude il pezzo.

Testo

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