The sound of silence

Simon & Garfunkel, 1964


La stagione dei cantautori inizia negli anni Sessanta grazie ad artisti come Paul Simon e a canzoni come questa, giustamente rimasta nella Storia.

La musica pop incontra la poesia, in un’alleanza difficile tra testa e cuore che mantiene un grado di parità tra i due elementi, uno al servizio dell’altro.

Già il titolo e l’incipit (“Hello darkness my old friend”) introducono a un mondo misterioso, cui solo gli artisti hanno accesso per comunicare agli altri ciò che è per loro inesprimibile.

Qual è il suono del silenzio? Paul Simon ha 23 anni e mette in scena un paradosso: esprime in musica le sue inquietudini giovanili sulla incapacità dell’uomo di comunicare, e dopo mezzo secolo può vantarsi di aver toccato la sensibilità di varie generazioni, in molte parti del mondo.

È una canzone quasi sussurrata ma dotata di una forza interiore che la fa emergere nell’epoca del beat e del rock’n’roll, dove volumi e ritmi sono ben più accentuati.

Il suono del silenzio riesce a farsi strada anche grazie alla magia del canto di coppia. Il marchio Simon & Garfunkel (che ricorda un prodotto di qualità, tipo scotch whisky) è un miracolo di armonia difficile da spiegare, ma che si coglie al primo ascolto e che è al di sopra delle mode, dei generi musicali e dell’effetto novità.

Tant’è che ancora adesso riesce a coinvolgere e a incantare in questo strano viaggio in compagnia di un’amica oscura, che ci guida alla ricerca del suono del silenzio.

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