Willie Dixon, Muddy Waters, 1954
Il blues si avvicina al rock e al suo spirito selvaggio, primitivo. Che si alimenta di un’interiorità animalesca, con pulsioni che si annidano proprio al di sotto della pelle.
Hoochie Coochie Man è l’uomo dedito all’alcol e alle donne, e perso in riti magici che attingono dalla tradizione tribale.
La musica è ovviamente tutta ritmo, con un trascinato dialogo tra la voce e gli strumenti che sfocia in un coinvolgente ritornello, e da qui partono i tradizionali assolo che poi riconvergono nella circolarità del blues.
Tutto è molto radicale, ancestrale direi, e a questo contribuisce la voce calda e leggermente sgraziata di Muddy Waters.
Non stupisce che questo brano sia diventato uno standard, ripreso da un’infinità di autori.
Praticamente, un manifesto del blues.