Noi non ci saremo

Francesco Guccini / I Nomadi, 1967
Non voglio fare il nostalgico con frasi tipo “ah, i gruppi di una volta…“, perché creatività e gusto musicale ci sono adesso come allora; una differenza però che noto è nei contenuti e nella sensibilità.

Guccini (insieme ai Nomadi che portarono al successo la canzone) sono consapevoli di far parte di una collettività, ne sentono il peso e la responsabilità, ne cantano i problemi e i sogni di riscatto.

Il pericolo di una guerra nucleare e della distruzione del mondo è un sentimento universale che non può lasciare indifferenti. Il contributo di un artista è ovviamente sul piano culturale, ma l’orizzonte è a lungo termine, per quando “noi non ci saremo”.

Di fronte alla prospettiva di un mondo in macerie c’è già lo slancio per la costruzione di una nuova realtà, un sogno collettivo che vale la pena realizzare. Anche se noi non lo vedremo.

Chi volesse gustarsi ancora meglio questa canzone è pregato di ascoltare la versione che ne hanno fatto i CSI agli albori di questo secolo, quasi a raccogliere il testimone e assicurare l’impegno di una generazione successiva.

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