Frammentazione. Questo è il termine che viene spontaneo scorrendo la lista delle migliori canzoni dell’anno, ed è un segnale di maturità del movimento musicale internazionale, dove ormai si sono consolidati molti filoni, alcuni con un loro pubblico autonomo.
Il settore funky-dance vede al vertice la coppia Prince – Michael Jackson, e in particolare quest’ultimo realizza con Thriller l’album più venduto della storia (oltre 110 milioni di copie). “Billy Jean” è inoltre il brano su cui lancerà il suo celebre moonwalk.
Paul McCartney e Stevie Wonder costituiscono invece una coppia di fatto per cantare insieme “Ebony and ivory”, che inaugura la stagione delle canzoni collettive a contenuto sociale, che qualche anno dopo diventeranno dei veri e propri eventi di massa.
Il pop è anche stile raffinato, spesso grazie a influenze jazz: quest’anno ce lo dimostrano Joe Jackson (emerso anch’egli dal magma punk, anche se non si direbbe) e Donald Fagen, che continua da solo il percorso intrapreso con gli Steely Dan.
Tra i fuoriusciti dal punk ci sono i Clash, che concludono un’epopea lunga un lustro con un album dal titolo identitario (“Combat rock”) e con la hit “Rock the Casbah”.
La new wave presenta quest’anno il miglior album dei Simple Minds, ma sono comunque gli XTC a tenere alta la bandiera della qualità, proseguendo una crescita musicale che avrà ancora oltre un decennio di sviluppo.
E a proposito di progressi artistici, quest’anno si completa la maturazione di Peter Gabriel: il suo quarto album solista (contenente la hit “Shock the Monkey”) è una pietra miliare della sua ricerca di nuove sonorità, realizzata soprattutto attraverso la tecnica dei campionamenti e la metabolizzazione dei ritmi africani nella musica occidentale.
Intanto nella piazza della musica occidentale si alza la bandiera irlandese. Nel paese con la migliore musica folk escono talenti dalla portata internazionale: gli U2 stanno crescendo e l’anno prossimo realizzeranno il loro primo grande album; nel frattempo incantano i Clannad con suoni che sublimano i temi tradizionali fondendoli nel filone della musica d’ambiente.
In Italia sventola ormai da anni la bandiera del cantautorato, dove governa adesso la scuola romana, con De Gregori-Venditti-Baglioni. A loro aggiungiamo quest’anno il gentile Fabio Concato e la grande voce della siciliana Giuni Russo che si impone nelle classifiche con “Un’estate al mare”, brano di Battiato, che in questi anni tramuta in oro tutto ciò che tocca.
Un’estate al mare – Giuni Russo
Domenica bestiale – Fabio Concato
Avrai – Claudio Baglioni
Dimmelo tu cos’è – Antonello Venditti
La leva calcistica della classe ’68 – Francesco De Gregori
Ebony and ivory – Paul McCartney & Stevie Wonder
Shock the Monkey – Peter Gabriel
Rock the Casbah – The Clash recensione
Promised you a miracle – Simple Minds
Senses working overtime – XTC
Steppin’ out – Joe Jackson recensione
Theme from ‘Harry’s Game’ – Clannad recensione
New Frontier – Donald Fagen recensione
Billie Jean – Michael Jackson recensione
1999 – Prince