Days like these

Low, 2021
dall’album Hey what


Avvertenza: non si possono ascoltare i Low come sottofondo, mentre fai qualcos’altro. Piacciono o non piacciono, essi vanno “ascoltati”.

La loro costruzione musicale ha un approccio di ricerca di nuove sonorità, che rende unica quasi ogni canzone. In tutte c’è un pensiero, una linea che viene sviluppata in totale libertà.

Nel nostro caso la struttura della canzone viene sventrata e riposizionata in tre parti. Attacca subito la strofa, quasi un coro con frasi esistenziali rivolti a qualcuno, per avere una luce su una realtà poco accessibile.

Chi è l’interlocutore? Se stesso, un’altra persona, oppure Dio, come fa pensare il video, e anche la frase “Sappi che farei qualsiasi cosa / È qualcosa che non riesco a vedere?”.

Dopo un minuto c’è una pausa e la strofa riattacca con l’aggiunta di un effetto elettrico, che rafforza il canto.

Si tratta di estetica musicale o viene espresso un disagio personale, un contagio di cui si è vittima?

Sono passati due minuti e cambia tutto: non c’è più niente da cantare, e del suono rimane un sibilo, una musica ambientale che sembra esprimere il mondo interiore di un artista che contempla la vita, le esperienze passate, confluite alla fine del loro corso nei giorni come questi.

Days like these.

Testo

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