Bulls on Parade

Rage against the Machine, 1996
dall’album Evil Empire


Rabbia è la parola chiave di questa canzone, e ancor prima di questo gruppo.

Perché i Rage against the Machine rappresentano un’esplosiva ribellione contro la Macchina, cioè il potere delle corporation, dei gruppi economici che guidano le cose del mondo.

Qualcosa di presente ma nebuloso, pieno di sfaccettature, e quindi il fuoco del rock che vuole arrivare al bersaglio risulta globale, per non salvare nulla della Macchina.

In questo fuoco ci troviamo immersi fin dalle prime note del brano, con un potente e cadenzato bombardamento rock che non lascia respiro, perché è stato costruito per coinvolgere l’ascoltatore dal profondo delle sue viscere.

I nemici sono quelli con “le tasche piene di pallottole”, che riempiono di guerra il pianeta e magari organizzano riunioni per le famiglie.

Il rock cambia scenario introdotto da un suono di chitarra che simula quello di un disco scratchato da un dj.

La tecnica utilizzata nei locali per ballare viene portata in un rock di piazza, dove si manifesta la lotta. E immagino l’effetto dirompente di questo brano nelle performance dal vivo.

Testo

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