Stayin’ alive

Bee Gees, 1977
dall’album Saturday Night fever


Anni Settanta, musica dance, una canzone che accende il clima della discoteca.

Probabilmente questo è il brano-simbolo di un’epoca, e chi ha vissuto quegli anni ricorda senz’altro queste note.

I Bee Gees furono interpreti eccelsi di una evoluzione della musica di intrattenimento: l’obiettivo è sempre quello di far danzare il pubblico, ma lo stile diventa più raffinato, e l’abilità nel suono e nella interpretazione assume un ruolo primario.

L’attacco strumentale della canzone dice già tutto, e incolla l’ascoltatore ad un ritmo cui non si può resistere, anche per il suo stile di classe.

Poi arriva la voce di Barry Gibb, un falsetto che diventò di moda, mentre gli altri fratelli mettono in circuito una melodia coinvolgente.

Il successo mondiale viene aiutato dal far parte della colonna sonora della Febbre del sabato sera, film che lanciò la carriera di John Travolta ed entrò nella memoria di un intera generazione.

Questa colonna sonora è diventato il disco più venduto di tutti i tempi.

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