Le canzoni del 1995

A metà degli anni Novanta il pop inglese sembra riprendere la leadership perduta, anche se gli anni Sessanta e Settanta sono ormai lontani, qualitativamente irraggiungibili.

Tra le band del riscatto britannico, la migliore è ancora nel gruppo, perché l’esplosione della ricerca sonora dei Radiohead avverrà tra qualche anno, ma “High and Dry” è già un gran pezzo del rock di nuova generazione.

Ai vertici delle classifiche ci sono gli Oasis, che sfornano il loro album migliore, che contiene la hit “Wonderwall”, e prevalgono nel derby contro i Blur, invece gratificati dalla critica musicale più che dalle vendite. “The Universal” è un esempio di raffinatezza e sensibilità musicale che si apprezza molto anche a distanza di anni.

Sul piano modaiolo c’è l’esplosione dei Take That, fenomeno mediatico di “boy band” che suona musica da party, ma con ottima qualità vocale.

In una ideale playlist per discoteca non può assolutamente mancare “Boombastic” del rapper giamaicano Shaggy, che ha fatto ballare molti di noi per parecchio tempo.

La combinazione armonica tra pop melodico e rock duro viene esaltata negli Usa dagli Smashing Pumpkins, che iniziano il loro periodo d’oro con un disco che fa epoca: “Mellon Collie and the infinite sadness”.

Chi invece ha già fatto la storia è Bruce Springsteen: dopo una serie di grandi album, il Boss colpisce nel segno con colpi singoli come l’intensa ballata “The ghost of Tom Joad” che va ad esplorare il cuore della società americana attraverso il riferimento letterario a Steinbeck e al suo libro “Furore”.

La componente femminile è ben rappresentata dalla regina scozzese Annie Lennox, che incanta con “No more I love you’s” e dalla giovane principessa canadese Alanis Morissette che mette in mostra la sua bella voce in un brano pop (“Ironic”) che si sviluppa da una base folk.

Nelle sue implicazioni sociali, la musica è ormai diventata veicolo per campagne mediatiche e per operazioni collettive che hanno sì ragioni commerciali ma rappresentano anche dei tentativi di conciliare generi e mondi musicali diversi.

L’eterno gap tra la musica leggera e la musica colta viene messo in discussione grazie alla disponibilità di personaggi come Luciano Pavarotti, che si prestò in questi anni Novanta a vari duetti con cantanti pop. “Miss Sarajevo” è il punto più alto di questa stagione sincretista. Con il nostro Lucianone si riprende ad ascoltare in tutto il mondo il canto italiano, naturalmente predisposto alla melodia.

Questo linguaggio viene utilizzato da due ex-ribelli come Renato Zero e Gianna Nannini, che propongono brani che fin dall’inizio si possono definire degli evergreen.


I migliori anni della nostra vita – Renato Zero

Meravigliosa creatura – Gianna Nannini

Vivo o morto o X – Ligabue

Se mi vuoi – Pino Daniele & Irene Grandi

X colpa di chi? – Zucchero


Miss Sarajevo – The Passengers feat. Luciano Pavarotti recensione

Wonderwall – Oasis

The Universal – Blur recensione

High and Dry – Radiohead

1979 – Smashing Pumpkins

Boombastic – Shaggy

The ghost of Tom Joad – Bruce Springsteen

No more I love you’s – Annie Lennox recensione

Ironic – Alanis Morissette

Sure – Take that

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