(I can’t get no) Satisfaction

Rolling Stones, 1965
dall’album Out of our heads


Pochi secondi di ascolto sono sufficienti per entrare nel mito, all’interno della musica capace di entrare nei cuori di molti, di accendere la passione, e sostare definitivamente nell’immaginario collettivo.

Questo inizio è dedicato al riff di chitarra, e spinge a riflettere sul ruolo di questa espressione artistica, centrale nello sviluppo del rock sia per il suo ruolo identificativo della canzone sia per la capacità di entrare in dialogo con i sensi dell’ascoltatore.

Al riff di Keith Richards si aggiungono il canto e le parole di Mick Jagger, che esprime quella cultura del piacere che si sta diffondendo nel mondo e troverà proprio nella musica rock un ideale veicolo di trasmissione.

Ne parla però in un contesto negativo, cioè nell’insoddisfazione di un giovane che non riesce a provare piacere, a cominciare dal rapporto con le ragazze.

La grandezza della musica e del suo riff è di non aver trasmesso questo brano come inno della depressione, ma come indimenticabile inno della gioventù, della sua irresistibile energia vitale, che produce entusiasmo.

Il parere della critica è che questa sia la canzone che ha davvero creato i Rolling Stones. Nei primi anni di attività avevano soprattutto inciso delle cover, reinterpretando la loro fonte di ispirazione che è il blues; qui invece trovano il loro stile, la loro capacità di comunicare al grande pubblico qualcosa di nuovo, che vale la pena seguire, e non mollare mai.

Così è avvenuto, e di soddisfazione alla fine ne hanno raccolta molta.

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