Drive

Cars, 1984
dall’album Heartbeat City


Il rock è ormai entrato in società. Non ha più l’intento di cambiare il mondo ma si accontenta di intrattenere il pubblico, più numeroso possibile. L’ideale da raggiungere, il successo, è in fondo quello di sempre.

Questi ragazzi americani, dal nome accattivante, mettono qui in pista il tipico suono patinato degli anni Ottanta, con accessori eleganti: il tutto ideale per raggiungere l’obiettivo.

E infatti l’anno successivo i Cars saranno presenti nello storico concerto Live Aid, e “Drive” fu un punto di riferimento.

È una ballata sapiente, che oltre a descrivere un’epoca con il tappeto sonoro elettronico, invita alla relazione umana, al confronto con altri.

Il destinatario/a è in una situazione di solitudine e di chiusura all’esterno, come rivelano le domande “Chi ti abbraccerà quando tremerai? Chi ti sarà accanto quando ti isolerai?”.

Drive è l’invito a (ri)mettere in moto la propria vita, a recuperare entusiasmo, voglia di condividere le proprie cose, di costruire relazioni di amicizia.

E magari un giorno di ritrovarsi insieme in uno dei grandi raduni ispirati dalla musica.

Testo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.