You shook me all night long

AC/DC, 1980
dall’album Back in black


L’hard rock è un’arma fumante che spara colpi a raffica per arrivare all’obiettivo, per esaltare la vitalità giovanile nel loop “scarico /eccitazione”.

C’è un qualcosa di interiore che va scaricato (energia, rabbia…) e un suono elettrico e potente che provoca eccitazione negli ascoltatori.

Al centro di tutto, il suono della chitarra dei fratelli Young, e in particolare di Angus, piccolo di statura ma gigantesco per l’energia espressa, che con la sua veste di chissà quale high school continua ad annuire con tutto il corpo per la durata della canzone, degli assoli personali…. dell’intero concerto. Impressionante. Non oso immaginare le sue condizioni al termine di ogni spettacolo.

Le forze inesauribili vengono decantate anche in questo brano, che in relazione agli standard del gruppo è quasi un easy-listening, e “You shook me all night” si riferisce all’argomento pressoché unico dell’AC/DC-pensiero: colei che ha “scosso tutta la notte” è la migliore donna maledetta mai vista, simile ad una macchina veloce e contundente per le sue cosce americane.

La fantasia non è la risorsa che ha reso famoso questo gruppo australiano, che eccelle invece per l’energia trasmessa attraverso un suono grintoso ma pulito, perfettamente equilibrato in tutte le sue componenti grazie al talento degli interpreti.

Per la cronaca, “Back in black” è al secondo posto tra gli album più venduti al mondo (50 milioni di copie) alle spalle di “Thriller” di Michael Jackson.

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