Knights of Cydonia

Muse, 2006

dall’album Black Holes and Revelations

Il rock esiste ancora nel XXI secolo! Tralascio il confronto con quello del secolo precedente per non scadere in giudizi e confronti imbarazzanti, anche perché non c’è tempo: bisogna fare presto, sellare il cavallo per aggregarsi ai Cavalieri di Cydonia in una cavalcata dai toni epici.

Non si coglie bene lo scopo della missione, se è rendere onore a Cydonia (che i greci chiamano Atena e i Romani Minerva) o combattere la guerra giusta di cui lei è patrona.

I Muse cantano “tu e io dobbiamo batterci per i nostri diritti / Tu e io dobbiamo batterci per sopravvivere” e in questo coinvolgono una grande folla: questa è una canzone che evoca uno stadio, gremito da una moltitudine urlante che partecipa alla cavalcata, cioè al coro proposto dalla band britannica.

Siamo nell’epoca delle battaglie per i diritti civili, che con questa potenza di suono tipica dei Muse diventano un appuntamento imperdibile, che spinge chiunque a sellare il proprio cavallo e a partire al galoppo.

Non è certo una canzone da meditare in momenti intimi, ma da ascoltare insieme ad altri, possibilmente in un chiassoso assembramento.

E infatti sulla sfumata delle chitarre con cui si conclude il brano ci pare di sentire il boato della folla, che applaude entusiasta l’arrivo dei Cavalieri di Cydonia.

Testo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.