Down by the water

PJ Harvey, 1995
dall’album To bring you my love

Una donna inquietante che trasmette inquietudine. Questa è la prima impressione nell’approccio con la nostra canzone e con il personaggio di Polly Jean, semplificato nella sigla PJ.

Su una cadenza di blues elettrico si sviluppa il dramma femminile per eccellenza, legato cioè alla maternità, l’esperienza più forte che un essere umano possa vivere, nel bene e nel male.

Si sarà capito che qui siamo sulla seconda sponda, perché la vita della figlia è terminata nell’acqua ad opera della madre, che adesso ci racconta in musica la sua esperienza.

La copertina del disco e il video ci invitano a cogliere la trasposizione della storia: è la donna a galleggiare sull’acqua e ad affogare.

La storia raccontata non è (fortunatamente) autobiografica in senso stretto, ma probabilmente esprime i sentimenti di una donna di fronte alla mancata maternità e alla solitudine che ne deriva.

Il finale sussurrato alterna una citazione di “Salty Dog Blues”, brano folk tradizionale, e la frase “Come back here, man, gimme my daughter” che ricorda il “tradizionale“ apporto dell’uomo per la soluzione della ricerca di maternità.

Non so se PJ Harvey abbia alla fine avuto figli.  

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