Firth of fifth

Genesis, 1973
dall’album Selling England by the pound

di Paola Grossi Gondi

Aspettavo arrivasse questo momento: Firth of fifth !
Non è un commento, ma una testimonianza personale per un brano che associo ad una esperienza  precisa  e indimenticabile.

Un estate di fine anni 70, Piemonte, in campagna nella casa dei nonni;  prevista giornata limpida e tersa, per cui si può partire presto per una giornata di escursione in alta montagna. Siamo un bel gruppo di cugini, tutti adolescenti, guidati da parenti attenti conoscitori del posto.  

I maggiori di noi ci avevano introdotto alle musiche dei grandi: Beatles, Rolling Stones, Genesis, Pink Floyd… Nelle giornate di pioggia passavamo il tempo ad ascoltare brani e fare la nostra Hit Parade, con votazioni  e classifiche. Per me era un po’ noioso compilare tutti quei fogli , ma vedendo  gli altri  con che serietà si appassionavano, rimanevo comunque nella giuria per non rovinargli il divertimento.

A me piaceva che la musica accompagnasse la mia giornata come una colonna sonora delle azioni e degli stati d’animo che vivevo. Su questo ero in contrasto con mio fratello Stefano che invece gli dedicava un tempo esclusivo, direi quasi contemplativo; si sforzava di farmelo capire, ma probabilmente non ero ancora pronta: lo capivo per l’ascolto della musica classica che già amavo -in particolare Mozart – ma non lo concepivo per la musica “leggera”.

Quell’anno avevo un walkman, un lettore di audiocassette e radio portatile  e decisi di portarlo alla gita per provare l’esperienza di sentire musica nella natura. Però la stazione con musica classica non avrebbe preso e non avevo con me Mozart. Stefano mi diede una sua musicassetta con registrata alla buona, con rumori di sottofondo, una delle nostre hits. A volte facevo io le cover… questa non l’aveva; era squallidissima.

L’escursione fu per me lunga e faticosa. Salendo, la natura circostante perdeva di dolcezza: gli alberi e i prati fioriti  lasciavano il posto a cespugli e aride pietraglie dove passando, mi ero  anche fatta male. Avevo provato ad ascoltare musica  lungo il cammino, ma non mi pareva mai  in armonia con il mio stato d’animo e mi dava anzi, piuttosto fastidio. Maledissi anche l’idea di essermi portata quell’inutile peso in più: sì, perchè all’epoca i walkmen erano piuttosto voluminosi.  

Si stava avvicinando la vetta e non ero più nella disposizione di godermi nulla: fiatone, dolore, stanchezza. Presi fiato all’altezza di un guado di un ruscello, il cui suono dal ritmo brillante mi diede sollievo e mi attardai nell’ascolto. Gli altri proseguivano, ognuno in silenzio, col proprio passo; rimasi indietro. Non mi andava di raggiungerli, non mi andava di rimanere lì, non mi andava di tornare a valle, non mi andava più di camminare, nè di fare niente, ma più passavano secondi più la mia situazione interiore peggiorava…. 

“O la va o la spacca!”, pensai: mi misi le cuffie e pigiai  il tasto play come il grilletto di una roulette russa, che fece un “clock” micidiale. 

Partì l’assolo iniziale di pianoforte di Tony Banks…. in “Firth of fifth”!

Mi trascinò letteralmente oltre il guado e sopra la roccia che proiettava l’ombra bluastra in cui mi trovavo. Da lì un altipiano con un sentiero pianeggiante che percorsi  sincrono col momento cantato – di cui non capivo bene il senso- ma che mi dava idea di un procedere lento e accompagnato: rispettava la mia stanchezza con comprensione, ma  mi stimolava  gradualmente ad accelerare il passo. Giunsi ad un dislivello, facile da superare. Il sole era alto ed il caldo, seppure a quell’altitudine, si faceva sentire, ma ero giunta ad un paesaggio ombroso dovuto a rocce tondeggianti e potei procedere piacevolmente, mentre Peter Gabriel mi suonava il flauto nelle orecchie… 

Presi il volo con il ritmo incalzante della musica che per un paio di minuti sembrava letteralmente lanciarmi verso l’ultimo picco…. che valicai tutto d’un fiato al minuto 5:47, per me mitico passaggio esistenziale! 

Ritta in piedi sulla roccia, il cielo sopra di me e la corona delle Alpi intorno… A braccia allargate giravo sguardo, testa, corpo all’infinito, in totale armonia con quello che vedevo e sentivo…. per almeno tre infiniti minuti, finchè,  a brano finito, sentii le voci degli altri già al bivacco che mi prendevano in giro con un disarmonico: “oh, ce l’hai fatta! sei sempre l’ultima!!!!


Il percorso è chiaro, anche se nessun occhio può vedere
The path is clear, though no eyes can see

Il corso era stato stabilito molto prima
The course laid down long before

E così con gli dei e gli uomini, le pecore rimangono nel loro recinto
And so with gods and men, the sheep remain inside their pen

Anche se molte volte hanno visto il modo di andarsene
Though many times they’ve seen the way to leave

Cavalca maestose, oltre le case degli uomini
He rides majestic, past homes of men

A chi non importa o guarda con gioia
Who care not or gaze with joy

Vedere riflessi lì, gli alberi, il cielo, il giglio biondo
To see reflected there, the trees, the sky, the lily fair

La scena della morte giace appena sotto
The scene of death is lying just below

La montagna taglia fuori la città dalla vista
The mountain cuts off the town from view

Come un cancro, la crescita viene rimossa dall’abilità
Like a cancer growth is removed by skill

Lascia che sia rivelato
Let it be revealed

Una cascata, il suo madrigale
A waterfall, his madrigal

Un mare interno, la sua sinfonia
An inland sea, his symphony

Canzoni miraggio invitano i marinai
Undinal songs urge the sailors on

‘Till attirato dal grido della sirena …
‘Till lured by the siren’s cry…

Ora come il fiume si dissolve nel mare
Now as the river dissolves in sea

Quindi Nettuno ha rivendicato un’altra anima
So Neptune has claimed another soul

E così con gli dei e gli uomini, le pecore rimangono nel loro recinto
And so with gods and men, the sheep remain inside their pen

Finché il pastore non porta via il suo gregge
Until the shepard leads his flock away

Le sabbie del tempo sono state erose da
The sands of time were eroded by

Il fiume del cambiamento costante
The river of constant change

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