Sanremo 2019 – Soldi

Mahmood

Presentatore: Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio
Direzione artistica: Claudio Baglioni

In molti paesi della nostra Italia c’è una settimana all’anno nella quale si festeggia il santo patrono, con la pro loco che organizza eventi e invita ospiti, mentre l’attenzione di tutta la comunità è concentrata sull’evento.

Ed è così che a febbraio tutti parlano di San Remo, il santo patrono d’Italia, e circa la metà della popolazione televisiva assiste ai riti (laici) attesi da tempo.

Per il secondo anno consecutivo il festival viene consegnato nelle mani di Claudio Baglioni, che indubbiamente dà un’impronta personale, nella quale la musica appare al centro più del solito.

La novità è la scomparsa delle Nuove proposte, e i partecipanti sono accorpati in un’unica lista, con molti esordienti.

La qualità musicale non ne risente, anzi. Vince Mahmood, milanese di origini egiziane, con una canzone ben scritta e ben arrangiata che entra presto nell’immaginario collettivo, anche perché il tema (“Soldi”) accende da sempre le diverse sensibilità.

Brani che avrebbero meritato il successo ce ne sono anche altri, e il podio di “Canzoni” è diverso da quello del Festival: sul gradino più alto c’è il brano meno sanremese di tutti: “L’amore è una dittatura” presentato da The Zen Circus, che al netto di un ribellismo anarchico ha un’andatura incalzante che trasuda un’energia che coinvolge e trascina, in linea con l’antico spirito rock. Un qualcosa di inusuale nella tradizionale festa del patrono.

L’amore è una dittatura – The Zen Circus

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