Roberto Vecchioni
Presentatore: Gianni Morandi con Belén Rodriguez, Elisabetta Canalis, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu
Direzione artistica: Gianmarco Mazzi
Così come le barche che solcano il mare ligure, il transatlantico del Festival apporta periodicamente modifiche alla rotta per recuperare un equilibrio perduto e uscire da una deriva che poteva risultare controproducente.
Il timoniere scelto per la manovra è Gianni Morandi e il vincitore sarà Roberto Vecchioni. Il segnale che salta agli occhi è quello di una virata: dopo due anni di vittorie di cantanti usciti dai talent, ecco il trionfo di un cantautore della vecchia scuola, con un brano appassionato anche se un po’ monocorde.
È una virata morbida, perché già al secondo posto (insieme a un gruppo di Modà, con l’accento sulla a) arriva Emma, proveniente da “Amici” e che poi vincerà l’anno successivo; comunque è un riconoscimento ad un mondo che sembrava messo in secondo piano di fronte all’affermazione della “new wave mediatica” rappresentata dai talent show e dalla nuova moda (senza accento sulla a) di cantanti inseriti da esordienti nella lista dei “campioni”.
Uno che è stato campione della musica italiana è Gianni Morandi, che a Sanremo si è imposto nel 1987 nel terzetto con Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. All’epoca cantava “si può dai di più”, frase che lui mette in pratica nella propria carriera; e così la sua esperienza nello stare sul palco gli vale il primato di essere il primo cantante a presentare il Festival e il precursore di un trend che sarà proseguito da Claudio Baglioni.
È un festival patriottico, perché siamo nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni della Unità d’Italia, e l’evento non poteva certo sfuggire al programma nazional-popolare per eccellenza.
Una serata sanremese è stata così dedicata a questa celebrazione, e ciascuno dei 14 cantanti in gara ha interpretato una canzone storica della musica italiana.
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