Sanremo 2009 – La forza mia

Marco Carta

Presentatore: Paolo Bonolis con Luca Laurenti e vari conduttori
Direzione artistica: Paolo Bonolis

C’è il nuovo che avanza, e Sanremo ne è subito invaso. Il vincitore del festival è un giovane esordiente, Marco Carta, che trionfa su personaggi affermati, e anche qualcuno stagionato come Al Bano, Iva Zanicchi, Patty Pravo.

È portatore di idee musicali nuove? Ha fatto concerti negli stadi, ha pubblicato dischi epocali? Niente di tutto questo: Marco Carta è un prodotto di “Amici”, un talent show di successo, e non a caso la presentatrice Maria De Filippi sale sul palco dell’Ariston per incoronare il suo pupillo, e a sancire la conquista del territorio.

Vince anche l’idea di un festival contemporaneo, fatta propria da Paolo Bonolis, che assume il ruolo sia di conduttore che di direttore artistico, come faceva Pippo Baudo.

Una contemporaneità costituita da successi immediati, che costruiscono il personaggio ma che rischiano di bruciare il talento musicale, che normalmente richiede un processo di crescita fatto di tempi e modalità diversi, sicuramente più lunghi e articolati (a tal proposito, l’espressione “talent show” appare una contraddizione in termini).

Ma il bengala è acceso, abbaglia il pubblico con la sua luce scintillante, e lo strumento del televoto chiude il cerchio di un meccanismo perfetto, che verrà ripetuto negli anni successivi, determinando un’ulteriore svalutazione del festival e della rappresentazione della musica italiana.

E mentre “La forza mia” di Marco Carta scivola via verso un meritato oblio, tra le Nuove proposte si afferma Arisa, con un look da ragazzina nerd e vocina che ben si adatta alla filastrocca “Sincerità”, un motivetto che rimane in testa.

Per trovare un po’ di qualità ci sono alcuni ospiti illustri, tra gli italiani niente meno che Mina (ma solo in audio), e poi la PFM, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Pino Daniele, mentre tra gli stranieri ricordiamo Burt Bacharach e Annie Lennox.

Sul fronte mediatico fa parlare molto la canzone di Povia “Luca era gay” contro la quale si scaglia furibonda la comunità Lgbt, sostenitrice dell’idea che il passaggio da una pratica sessuale ad un’altra sia una strada a senso unico, invece che a doppio senso, cioè con la libertà di spostarsi da una parte all’altra, e viceversa.

Ironicamente, al festival ha comunque vinto il fronte Lgbt, se si tiene conto dell’outing espresso da Marco Carta qualche anno dopo.

Sincerità – Arisa (Premio Nuove Proposte)

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