Uomini soli – 1990

Pooh

Presentatori: Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci
Direzione artistica: Adriano Aragozzini

Il decennio inizia nel senso dell’innovazione. Però siamo a Sanremo, realtà ormai antica dove in 40 anni si è visto ormai di tutto, e cambiare significa riproporre formule del passato, con un nuovo slancio.

Ed eccola, la novità: le canzoni vengono eseguite con l’orchestra e non più con la base musicale, né tanto meno con quel playback che anni fa aveva alimentato alcune polemiche.

A questo ricorso storico se ne aggiunge un altro: ogni brano viene presentato, oltre che dal “concorrente” italiano, da una star internazionale (la più famosa è Ray Charles).

Si tratta di una evoluzione della massiccia presenza di ospiti stranieri che hanno affollato i palchi di Sanremo negli ultimi anni, che li avvicina maggiormente alla competizione e che allo stesso tempo consacra il Festival come evento musicale di caratura mondiale, che attira investimenti e spettatori in quantità.

Con il 76,26% di share questa del 1990 è la seconda finale più vista di sempre (seconda solo a quella del 1987 che registrò il 77,50%), seguita dalle edizioni del 1989 (75,43%) e 1995 (75,26%).

L’interesse mediatico per Sanremo è alimentato dalle onnipresenti polemiche, che come spesso accade si concentrano sulla attendibilità (ma anche sull’onestà) delle giurie, che arrivano a dei verdetti ampiamente previsti dall’esercito dei “malpensanti”: non sorprende nessuno la vittoria dei Pooh, gruppo storico del pop italiano che fa centro nella sua unica apparizione sanremese.

Per pulire qualche coscienza c’è il premio della Critica, dove viene riconosciuto anche quest’anno il superiore talento di Mia Martini, che presenta una canzone scritta molti anni prima per Gabriella Ferri. Stupisce infatti l’impronta romanesca con la quale si deve cimentare la cantante calabrese.

Al botteghino delle vendite vince invece “Vattene amore”, con cui la coppia Amedeo Minghi e Mietta scalano le classifiche. E “trottolino amoroso” sarà uno dei primi tormentoni del decennio.

La nevicata del ’56 – Mia Martini (Premio della critica)

Vattene amore – Amedeo Minghi e Mietta

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