Perdere l’amore – 1988

Massimo Ranieri

Presentatore: Miguel Bosè con Gabriella Carlucci. Carlo Massarini in collegamento dal PalaRock
Direzione artistica: Gianni Ravera

Con buona pace della competizione tra canzoni italiane, questa edizione del Festival rimarrà alla storia come quella dei Beatles a Sanremo. Sì, perché ormai ci troviamo davanti ad un evento mondiale che raccoglie un gruppo di grandi artisti internazionali, a cominciare da Paul McCartney (che presenta “Once upon a long ago”) e George Harrison.

È l’impostazione stellare voluta da Pippo Baudo, che però nel frattempo è passato alla Fininvest e lascia la conduzione a un non-presentatore come Miguel Bosè.

Uno spettacolo a tutto tondo, che fatalmente mette in secondo piano la competizione, quando ci sono, oltre agli ex-Beatles, Robbie Robertson, Bryan Ferry, Joe Cocker, Art Garfunkel, Little Steven, Toto, New Order, Terence Trent D’Arby, Suzanne Vega, Bon Jovi, The Manhattan Transfer. C’è posto anche per la nostalgia, e nell’ambito di Sanremo Graffiti (altra sezione dello spettacolo) si esibiscono Ben E. King, Paul Anka, Sandie Shaw e Antoine.

È evidente, volgendo lo sguardo all’indietro, che il festival di Sanremo abbia cambiato pelle e lo spettacolo vada molto al di là della competizione originaria, tant’è che viene aggiunta una quarta serata per dar spazio ai moltissimi ospiti, ai cantanti in lizza e a un talk show (una sorta di “processo al festival”) che completa la trasmissione.

Nella gara prevale un campione di ritorno, quel Massimo Ranieri che dopo gli esordi come cantante si era dato agli spettacoli teatrali. Ma la stoffa non si è per niente logorata, e le sue qualità vocali vengono premiate dal pubblico che preferisce il cantante napoletano a Toto Cotugno, consolidato personaggio televisivo e grande favorito della vigilia.

I critici musicali scelgono invece per il secondo anno consecutivo Fiorella Mannoia, riconoscendo non soltanto la qualità della canzone ma anche l’intensa interpretazione della cantante romana e consacrandola come griffe della musica di qualità nostrana.

Le notti di maggio – Fiorella Mannoia

Andamento lento – Tullio De Piscopo

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