Si può dare di più – 1987

Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi

Presentatore: Pippo Baudo con Carlo Massarini in collegamento dal PalaRock
Direzione artistica: Marco Ravera

L’edizione 1987 del Festival è quella più vista di sempre, ed è anche la prima monitorata dall’Auditel. È stata seguita in media dal 68,71% dei telespettatori e, in particolare, la finale arrivò a 18.300.000 contatti, corrispondenti al 77.50% di share.

Ingredienti di questo exploit: il re dei presentatori (Pippo Baudo); il migliore giornalista musicale televisivo (Carlo Massarini); un terzetto di big che genera una corazzata vincente; e un cast stellare di ospiti internazionali. L’unione fa la forza, e Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi se ne avvalgono per trionfare con una canzone – “Si può dare di più” – che con il suo slogan sapienziale rimarrà a lungo nell’immaginario collettivo.

È l’epoca delle canzoni collettive, nate per lanciare messaggi – “Do they know it’s Christmas”, “Sun City” e “We are the world” sono le più note – e il progetto italiano nasce con uno scopo, che viene ampiamente raggiunto, mettendo in fila cantanti molto popolari come Toto Cotugno e la coppia Albano – Romina Power, che pure presentano una canzone dal titolo che diverrà proverbiale (“Nostalgia canaglia”).

Enrico Ruggeri vince anche il Premio della critica in quanto autore di “Quello che le donne non dicono” brano cucito addosso ad una interprete di spessore come Fiorella Mannoia.

Per l’ultima volta irrompe a Sanremo il grande Claudio Villa, che fa parlare di sé anche… da morto. Sì, perché la notizia della sua scomparsa arriva proprio durante lo spettacolo, a confermare il rapporto speciale di questo artista con il festival della canzone italiana, che lo aveva accolto quattro volte vincitore ma che cinque anni fa lo aveva rigettato; in qualche modo il reuccio chiude il discorso ritornando beffardo a dire l’ultima parola.

Sul piano della qualità musicale, il meglio arriva dagli ospiti, e qui la produzione non bada a spese: arrivano tra gli altri Duran Duran e Spandau Ballet, Simply Red, The Smiths, Bob Geldof, Paul Simon, Style Council, Europa, Frankie Goes to Hollywood.

Il clou è l’esibizione di Whitney Houston, che canta “All At Once” e infiamma così tanto il pubblico dell’Ariston da spingere Pippo Baudo a dare uno strappo alla scaletta e a chiederle il bis, il primo mai eseguito a Sanremo.

Io amo – Fausto Leali

Nostalgia canaglia – Al Bano e Romina Power

Quello che le donne non dicono – Fiorella Mannoia

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