Se piangi se ridi – 1965

Bobby Solo e The New Christy Minstrels

Presentatore: Mike Bongiorno con Grazia Maria Spina
Direzione artistica: Gianni Ravera

Il mito di Elvis Presley si è propagato in tutto il mondo, e in particolare da noi attraverso due replicanti: Little Tony e Bobby Solo. Il look è lo stesso, con ciuffo imponente e vestiti spesso kitsch, e anche il modo di cantare ricorda i timbri vocali del Mito, con un distinguo: Little Tony segue la linea rock’n’roll, mentre Bobby Solo è l’Elvis intimista, con pezzi lenti che mettono in mostra la voce calda e profonda.

Più sanremese il secondo, che infatti va a segno al secondo tentativo, dopo aver sfiorato la vittoria l’anno precedente (e vincerà anche nel 1969). “Se piangi se ridi” è un brano griffato Mogol e si muove nel nuovo filone melodico, che si sta distaccando sempre più da un modo di cantare innestato nella tradizione operistica, da quello che una volta veniva definito “il bel canto”.

All’altezza della canzone vincitrice (o addirittura migliore se si valuta il suo successo all’estero) è quella presentata da Pino Donaggio, che negli anni successivi lascerà il canto per accreditarsi in Italia e all’estero come autore di qualità: di canzoni per altri e soprattutto di colonne sonore.

Questa edizione del Festival si può definire “seminale” per il grande numero di esordienti che diventeranno nel tempo autori e cantanti di primo piano. Eccone alcuni: Bruno Lauzi, Ornella Vanoni, Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Nicola Di Bari, Peppino Gagliardi, Ricky Gianco, Wilma Goich. Il mondo della canzone italiana sta cambiando pelle, e lo sta facendo velocemente.

Io che non vivo (senza te) – Pino Donaggio e Jody Miller

Le colline sono in fiore – Wilma Goich e The New Christy Minstrels

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