Domenico Modugno e Johhny Dorelli
Presentatore: Enzo Tortora, con Adriana Serra
Direzione artistica: Edoardo Fosco
Lo scenario è sempre quello di un cielo dipinto di blu: sull’onda del successo planetario dello scorso anno, Domenico Modugno (sempre affiancato da Johnny Dorelli) fa il bis con “Piove”. O per meglio dire con “Ciao ciao bambina”, perché curiosamente entrambe le canzoni vincitrici verranno ricordate nel tempo con il loro “secondo titolo”, quello assegnato dal pubblico.
La formula del successo è analoga: un approccio lento che prepara il folgorante ritornello, concentrato di melodia e sentimento, secondo lo stile-Modugno, che in questa seconda canzone aggiunge un parlato carico di passione. Caratteristica questa che diventerà ricorrente nella sua carriera.
Il mito di Sanremo si alimenta non soltanto di musica, ma anche del contorno mediatico che ruota attorno scandali o presunti tali, pettegolezzi, rivalità. Uno stile di vita spesso diverso dalla stragrande parte del pubblico si riversa con forza nel loro immaginario e in qualche modo determina nel tempo un mutamento dei costumi e del modo di pensare.
Nel 1959 il chiacchiericcio riguardò Jula de Palma e la sua conturbante interpretazione di “Tua”. Che effettivamente molti turbò, alcuni scandalizzò, tanto che la canzone non venne trasmessa alla radio per un po’ di tempo. Comunque Jula de Palma già l’anno dopo era regolarmente a Sanremo.
Intanto la canzone italiana sta vivendo un cambio generazionale: i cantanti come Nilla Pizzi stentano a rimanere ancora nei favori del pubblico, mentre all’orizzonte appaiono artisti che lasceranno un segno indelebile nella nostra musica. Un segno che è ben presente tutt’oggi, dopo oltre mezzo secolo. La canzone “Nessuno”, qui interpretata da Betty Curtis e Wilma De Angelis, decollerà dopo qualche mese con l’interpretazione di una giovane Mina.
Tua – Jula de Palma
Nessuno – Betty Curtis
CANZONI 