Everybody needs somebody to love

Bert Berns, Jerry Wexler e Solomon Burke 1964, Blues Brothers 1980
dal film The Blues Brothers
Il brano cult di un film cult, che sovrasta anche l’originale di Solomon Burke per la sua carica di trascinante passione. Si tratta della cover di una cover, perché quella qui eseguita è la versione di Wilson Pickett, a velocità raddoppiata.

La banda attacca a suonare, i fratelli Jake ed Elwood cominciano a danzare e immediatamente si instaura una relazione con chiunque passi da quelle parti, anche per caso.

Sentita da un disco la canzone perde il 50 per cento, ha proprio bisogno del contatto con il pubblico per fomentare e innescare l’entusiasmo. E infatti seduto sulla sedia non rimane più nessuno.

La relazionalità acquista ulteriori significati con le parole, che hanno il tono del sermone. E nella semplicità della canzoncina rhythm and blues, in un clima di festa e divertimento, le parole cantate in coro introducono a una verità esistenziale: everybody needs somebody to love, appunto.

I fratelli Blues, che si autodefiniscono “in missione per Dio”, ci ricordano un dato esperienziale che spiega il senso dell’amore umano: c’è molta più gioia nel dare che nel ricevere.

Testo

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