Senza fine

Gino Paoli, 1961
Chissà quanti amori avrà accompagnato, questo delizioso valzer di Gino Paoli! Lui lo scrisse per Ornella Vanoni ed entrambi lo portarono al successo, anche se il loro amore non durò più di un giro di valzer.

Lo stile è quello tipico di questa danza, che si muove circolarmente creando un effetto di stordimento, tipico della condizione di innamorato.

L’approccio sentimentale non impedisce di toccare il grande tema dell’amore umano, e insieme il suo mistero, attraverso due parole ricorrenti: “sempre” (senza fine, appunto) e “tutto” (tu per me sei tutto quanto / tutto quanto voglio avere).

L’amore per natura punta all’assoluto e non accetta limitazioni né scadenze, e Paoli lo esprime con il finale sfumato, inconsueto per l’epoca, che lascia aperta la grande questione: quelle parole sono l’illustrazione di un sogno o la profezia e la promessa di un lungo, infinito giro di valzer?

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