The Noose of Jah City

King Krule, 2011
dall’EP King Crule
Chi canta è un diciassettenne, dalla faccia da bambino. Un bambino terribile, peraltro, con infanzia dolorosa e accenni di malattia mentale, ma la musica è il suo rifugio e il suo riscatto. E qui canta delle ferite della sua vita, quasi fosse un uomo maturo in vena di bilanci.

Una voce proletaria che si esalta in un brano di grande charme. È come se da un ambiente punk fosse nato un cigno dalla voce corrosiva e potente, ancora da sgrossare ma capace di creare degli incanti stilistici, in territori al confine con il jazz.

Nel suo secondo disco del 2015 ha abbandonato lo pseudonimo e adesso si presenta semplicemente come Archy Marshall. Un segno di maturità?

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